Questo rischio è definito nella letteratura scientifica come la percezione di squilibrio avvertita dal lavoratore quando le richieste dell'ambiente lavorativo eccedono le capacità individuali per fronteggiare tali richieste.
Le conseguenze di questo squilibrio possono manifestarsi a livello fisico, psicologico o comportamentale. Oltre alle conseguenze sulla persona, sono rilevanti anche le ricadute per l'azienda, in termini di assenze da lavoro, possibili infortuni e calo della performance. L'esposizione a questo rischio non comporta necessariamente obbligo di effettuazione della sorveglianza sanitaria. Ciononostante è tra le funzioni del medico competente, in qualità di consulente globale per la salute e il benessere dei lavoratori, dare il suo apporto per la valutazione e gestione del rischio.