Un rischio del quale si è a lungo discusso sono le polveri di legno. Queste, presenti in varie fasi della lavorazione della materia prima fino alle fasi finali di realizzazione del prodotto finito, sono state al centro di numerose valutazioni sui possibili effetti sulla salute.
Sono infatti responsabili di effetti non cancerogeni come dermatiti, irritazioni delle alte vie respiratorie come riniti, sinusiti ed epistassi e delle basse vie come l’asma. Il rischio cancerogeno è invece legato alla correlazione con lo sviluppo di tumori dei seni nasali e paranasali. Le polveri di legno sono state infatti classificate come cancerogeni del gruppo 1 dalla IARC ed è stato definito un valore limite in ambiente di lavoro TLV che per la normativa europea, e di conseguenza italiana, andrà abbassandosi nel prossimo futuro.